Collezioni librarie
Manoscritti. I manoscritti censiti nel 1883 dal bibliotecario P. Antonio Rocchi, sono descritti nel catalogo a stampa Codices Cryptenses seu Abbatiae Cryptae Ferratae in Tusculano, Tusculani 1883, in cui il numero dei volumi, ordinati per materia, è di 605 unità molte delle quali contengono più opere. Questo catalogo è ancora oggi la guida di base per la consultazione dei codici con un aggiornamento manoscritto per le acquisizioni ed i rinvenimenti successivi. Attualmente si contano 1.197 unità, compresi i frammenti. Dalla seconda metà del secolo scorso i manoscritti sono ordinati in serie linguistiche: Greci, Latini, Italiani ed Orientali comprendenti testi in lingua etiope, araba, turca, ebraica.
La consultazione dei manoscritti avviene, ordinariamente, tramite le copie digitali disponibili sul computer della Sala di Studio. In via straordinaria la Direzione autorizza la consultazione dell’originale a studenti per tesi di laurea o di dottorato, muniti di lettera di presentazione del docente, ed a studiosi laureati di chiara fama per finalità esclusivamente scientifiche e documentabili (pubblicazioni, conferenze, partecipazione a convegni).
Incunaboli. I 71 incunaboli posseduti dalla Biblioteca sono stati descritti nel catalogo pubblicato a cura di Vito Emanuele Cuccia Gli incunaboli della Biblioteca dell’Abbazia di Grottaferrata, Manziana 2001. Si tratta di libri liturgici, vite di santi, libri di devozione ma anche di diritto canonico, classici latini e greci, grammatiche e vocabolari greci. Non mancano i nostri maggiori scrittori: un ‘Canzoniere‘ di Francesco Petrarca, un Boccaccio latino: ‘Genealogiae deorum‘ e ‘De montibus, silvis, fontibus’, con indici di Domenico D’Arezzo, stampato a Vicenza da Simone Bevilacqua nel 1487 e due edizioni della ‘Divina Commedia‘ una stampata a Firenze da Nicolò di Lorenzo nel 1481 e l’altra stampata a Venezia da Pietro de’ Piasi nel 1491.
Cinquecentine. Le opere a stampa del secolo XVI sono circa 700 e sono state catalogate nell’ambito del Censimento nazionale delle edizioni del 16° secolo, consultabile visitando il sito EDIT16 dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico.
Fondo a stampa moderno. Ammonta a oltre 50.000 volumi, comprese le opere stampate a partire dal secolo XV. L’ordinamento per materie rispecchia l’orientamento specialistico dato all’Istituto, attento alle discipline riguardanti il pensiero e la storia della Chiesa cattolica e specialmente la tradizione liturgica e culturale bizantina. Sono state previste 31 classi, più una dedicata alle Collezioni, individuate da numeri, all’interno delle quali l’ordinamento è per formato (da I a V) e quindi per numero progressivo.
Sono a disposizione degli utenti cataloghi alfabetici a schede cartacee per autore e per soggetto. La Biblioteca aderisce a SBN ed è collegata al Polo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Tra breve sarà completato il recupero retrospettivo del catalogo (attualmente già in parte informatizzato) e il progressivo riversamento in linea nella base dati gestionale dell’Indice SBN.